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Luogo: Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia
Quando: Giugno 2011
Durante il giugno 2011 ho avuto modo di visitare per la prima volta la zona del Parco Archeologico di Baratti e Populonia.
Si estende tra le pendici del promontorio di Piombino ed il Golfo di Baratti, di fronte all'Isola d'Elba, dove sorge la città etrusca e romana di Populonia. La zona, nota fin dall’antichità per l’intensa attività metallurgica legata alla produzione del ferro, comprende oltre a Populonia vaste necropoli, le cave di calcarenite ed i quartieri industriali in cui si lavorava il minerale di ematite, proveniente appunto, dell'isola d'Elba, per ottenerne lingotti di ferro.
Abbiamo visitato per prima, la città etrusca, arroccata in alto sul promontorio, da dove domina tutto il golfo di Baratti e da dove si può osservare anche un'ampia zona dell'arcipelago. Caratterizzato da una grande torre dalla quale partono delle mura imponenti che circondano l'abitato, ha come uno dei punti centrali, questa piazza con la chiesa collocato proprio sull'ingresso interno alla torre. Non era una giornata limpidissima e le nuvole grigie e un grandangolo ( il Canon EFS 10-22) mi hanno permesso di riprendere quasi per intero la piazza drammatizzando il cielo nuvoloso con un non eccessivo HDR.
All'interno dell'abitato vivono regolarmente delle persone e si trovano molti angoli caratteristici, negozietti per prodotti locali e alcuni punti di ristoro. Ogni giorno, gli abitanti, respirano l'emozione di vivere dentro la storia!
Dopo la visita all'abitato, abbiamo seguito il consiglio di un amico che ci ha indicato un percorso non eccessivamente noto che porta ad una cala dalla quale di domina ( dal basso ) tutto il golfo di Baratti. Abbiamo lasciato la macchina e abbiamo camminato pr un lungo tratto di sottobosco. L'ambiente era piacevole in quanto a tratti si perdeva la sensazione di trovarsi in prossimità del mare, tant'era fitta la vegetazione.
Durante il tragitto ( e per me rimane ancora un mistero l'esistenza di queste due strutture in questo ambiente) abbiamo incontrato due costruzioni completamente immerse ne verde, che a prima vista ci hanno inquietato: due presunte abitazioni con strutture post-moderne e surreali, contornate nei loro giardini con altrettante statue surreali e astratte. La prima ( quella in foto a sinistra) stile palafitta, una seconda in stile "spaziale" di forma ondulata fatta in pietra.
Come detto, siamo rimasti sorpresi da queste strutture, ma abbiamo proseguito il lungo percorso, fin quando non si è mostrato di fronte a noi, questo squarcio di paesaggio tra gli alberi che non ho potuto non immortalare, sfruttando una leggera sporgenza della rocca sulla parete scoscesa.
Giunti alla piccola insenatura, purtroppo, siamo potuti rimanere poco tempo a goderci il frutto del lungo commino, ma sicuramente ne è valsa la pena!!
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